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Cinema

Stefania Sandrelli – Il conformista di B. Bertolucci

Televisione

Stefania Sandrelli – Lulù di Mario Missiroli, RAI

Teatro

N E W S

Lei mi parla ancora

È il nuovo film di Pupi Avati che ha debuttato su SKY Cinema lo scorso 21 aprile riscuotendo un grandissimo successo daparte del pubblico.
Il film è tratto dal romanzo Lei mi parla ancora - Memorie edite e inedite di un farmacista, scritto nel 2016 a 95 anni da Giuseppe Sgarbi. La trama racconta di un anziano farmacista rimasto vedovo dopo sessantacinque anni di matrimonio. I ricordi della sua storia con la moglie riaffiorano in lui con lucidità e ricchi di dettagli. La figlia dell'uomo, una nota editrice, decide di assumere uno scrittore affinché scriva un romanzo sulla vita dei genitori basandosi sui ricordi del padre.
Stefania interpreta la moglie di Nino, Caterina "Rina" Cavallini.

Progetti

vista di gaeta

Progetti ne ho sempre tanti, nel cassetto insieme ai sogni oppure tra le mani, sotto forma di storie in attesa di diventare film o sceneggiature per la televisione o per il teatro. Come sempre restate in contatto per essere i primi a scoprire che cosa succederà nella mia vita in un prossimo futuro...

Brave ragazzeBrave ragazze è un film del 2019 diretto da Micaela Andreozzi.

Stefania interpreta Lucia madre di Anna, una protagonista, interpretata da Ambra Angiolini.

A Gaeta, negli anni Ottanta, quattro donne in crisi provano a cambiare il corso delle loro vite improvvisandosi rapinatrici. Una di loro, Caterina, ha l'idea: qualsiasi crimine commetteranno, lo faranno mascherate da uomini per non essere riconosciute. Chicca trova le pistole, Maria nasconde i soldi e Anna seduce il poliziotto che investiga sul caso. Ma dopo aver messo a segno il primo colpo è impossibile fermarsi: pur restando in fondo al cuore delle brave ragazze, per le quattro amiche diventa sempre più difficile tracciare una linea di confine tra giustizia e vendetta, bene e male, morale e necessità.



La vulgata generale, nei paesi in cui la parità di genere è un orizzonte lontano, è che le donne non sappiano lavorare insieme. Che non riescano a fare squadra. Il corollario del cliché, nelle cinematografie in cui il gender gap è così radicato da essere considerato strutturale, è che le attrici non vogliano lavorare insieme. Che non credano nella collaborazione. L'onesta commedia di Michela Andreozzi - heist movie che più classico che non si può, tratto da una storia vera accaduta in Francia, qui trasportata a Gaeta - sbaraglia in un colpo solo entrambi i luoghi comuni, consegnando allo spettatore un film realizzato da una squadra quasi integralmente al femminile (le quote azzurre ci sono: Luca Argentero, Max Tortora e Max Vado nel cast; Alberto Manni al copione), il cui cuore è costituito proprio dall'intelligente alchimia che lega le attrici principali.

Se pure nel racconto dell'ascesa e della caduta di un gruppo di donne sull'orlo di una crisi di nervi Andreozzi commette qualche ingenuità (è pur sempre un'opera seconda), il melange dei caratteri delle protagoniste è efficace e funzionale.

Quelli di Anna, Chicca, Caterina e Maria sono caratteri rischiosi, al confine con la maschera - la proletaria, la ribelle, la timida, la sottomessa - che il talento delle singole attrici, messo al servizio del gruppo, colora di sfumature inedite ed emotivamente coinvolgenti. La parte più interessante e riuscita del film è tutta qui, nel minuzioso e dettagliato lavoro di Andreozzi sulle sue interpreti.

 

Stafania Sandrellio – foto Albachiara Leone

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